Tra castagne e marroni tre settimane di sagre alle porte di Roma

Parte il periodo delle sagre delle castagne e dei marroni sui Colli Albani con Rocca di Papa e sui Monti Lepini tra Montelanico, Rocca Massima, Segni e Carpineto Romano

I Monti Lepini e i Colli Albani fanno la festa a marroni, caldarroste e castagne con diverse sagre. Alle porte di Roma è iniziato un mese dedicato al frutto caro a Pascoli, che all’albero di castagno dedicò interi componimenti. A Rocca di Papa, sui Colli Albani, tutto è iniziato proprio ieri, con la 41esima sagra delle castagne che terminerà domenica.

I Monti Lepini non fanno eccezione. La festa è in corso anche a Rocca Massima a Montelanico. I due Comuni, uno della provincia di Roma e l’altro di Latina, hanno deciso di farle gli stessi giorni. In entrambi i casi le feste sono iniziate e proseguiranno fino a domani.

A Montelanico la Festa della Castagna è iniziata ieri. Gli stand gastronomici aprono anche oggi dall’ora di pranzo e stasera è previsto uno spettacolo musicale. Domani sarà festa tutto il giorno: dalle 9 fino a sera. Ci saranno anche mostre dedicate alle castagne e premi.

A Rocca Massima tutto inizia oggi alle 16 e prosegue domani dalle 10 al tardo pomeriggio. Ci sono raduni di trattori, stand con le caldarroste e presentazioni di libri. La settimana prossima sarà la volta della Sagra del pregiato Marrone Segnino. Poi il 30 e il 31 ottobre toccherà alla Sagra della Caldarrosta di Carpineto Romano.

Il mistero del crollo della produzione di marroni e castagne dei Monti Lepini

Mentre tutti fanno festa, gli alberi sono indeboliti da anni di attacchi del cinipide. I castagneti dei Monti Lepini ancora oggi sono assediati a macchia di leopardo dal cinipide. Ma anche dove il cinipide non c’è i castagni non fruttificano come un tempo. A Montelanico la produzione è scesa drasticamente, tanto da essere quasi azzerata. Lì qualcuno parla anche di abbattimento del 90% del raccolto.

A Segni e Carpineto Romano le cose sembrano andare leggermente meglio. Ma anche in quei marroneti ci sono problemi. Alcune zone risultano compromesse e in altre invece la produzione è buona, anche se nel raccolto sembra esserci una certa quantità di scarto.

Recentemente il commissario della XVIII Comunità Montana romana dei Monti Lepini, Fabrizio Di Paola, ha chiesto di nuovo alla Regione di intervenire. Ciò che va attivato, secondo il commissario, è uno studio per capire quali sono le cause e le concause del drastico calo di produzione.