Perché bere acqua?

Il 50% del nostro fabbisogno idrico viene soddisfatto dagli alimenti. La restante parte va assunta altrimenti…

L’acqua, rappresentando circa il 60% del peso di un adulto, è un componente fondamentale del corpo umano; ogni cellula, ogni tessuto e ogni organo, necessita infatti di acqua per i processi fisiologici. Le fonti esogene, ossia derivanti dall’esterno, arrivano soprattutto dall’acqua stessa o principalmente dal thè. Le bevande zuccherine, o variamente aromatizzate come succhi, tisane o infusi oppure vino, birra e altri prodotti alcolici ne contengono quantità minori.

Altri tipi ancora contengono acqua ed hanno un effetto nervino, come la caffeina che riducono l’assimilazione di acqua ingerita senza quindi un guadano netto; allo stesso modo l’alcol ha bisogno del quadruplo di acqua per essere metabolizzato. Moltissimi alimenti, in particolar modo frutta e verdura possiedono abbondanti quantità di acqua al loro interno, anche fino all’80% come: angurie, mele, pere, pesche, susine, cetrioli, fagiolini, insalate, carote; nella pasta o nel riso sottoposto a cottura raggiungiamo quantità intorno al 60%, mentre la carne 50% e il pane 30%.

In pratica, il 50% del nostro fabbisogno idrico viene soddisfatto dagli alimenti. L’acqua regola la temperatura corporea e il volume cellulare, è vitale nelle reazioni chimiche che avvengono nel nostro organismo, rende possibile il trasporto dei nutrienti e l’eliminazione delle scorie. La percentuale dell’acqua nel corpo umano raggiunge il suo apice alla nascita, circa il 77%, e diminuisce progressivamente con la crescita o l’età e con l’aumento di grasso corporeo. Gli uomini e gli atleti hanno minore massa grassa rispetto alle donne e quindi percentuali di acqua più alte.

Tutti i sistemi organici sono a contatto con l’acqua: quello circolatorio, respiratorio, digestivo, ma anche il nervoso e sensoriale, oltre ai tessuti e le cellule. Per ognuno di questi la quantità di acqua di cui necessita varia, importanza fondamentale la hanno la pelle, i muscoli e il sangue. Se l’acqua in entrata è minore di quella in uscita, ad esempio l’acqua persa con la sudorazione soprattutto nelle stagioni calde o con le feci in stati diarroici, si ha uno stato di disidratazione che porta ad uno scompenso di tutte le funzioni vitali.