Grazie a un decreto ministeriale viene riconosciuta la tradizionalità di uno dei prodotti agroalimentari della provincia di Roma
Il 7 febbraio scorso, grazie al decreto ministeriale DM1419 del MIPAAFT Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, gli gnocchi di tritello vengono inseriti tra i prodotti agroalimentari tradizionali.
Silvia Petrucci, titolare di un laboratorio di pasta all’uovo molto conosciuto a Valmontone, è riuscita nel suo intento a dare lustro e riconoscimento ad un prodotto locale, motivo di vanto per la città. L’arte della pasta all’uovo è un mestiere antico e va tutelato in tutte le sue forme.
Come nascono gli gnocchi di tritello
Gli gnocchi di tritello nascono nel primo dopoguerra, quando il cibo scarseggiava e ci si alimentava con le pochissime risorse a disposizione, cosi nacquero i primi impasti formati solo da acqua e farina di frumento grezzo, il restante della lavorazione e della rimacinazione.
Tale prodotto tendenzialmente veniva usato come foraggio per il bestiame mentre per i meno abbienti, veniva utilizzato per la produzione di pasta, la forma di una fettuccina corta veniva data in quanto ci si poteva illudere di mangiare un piatto prelibato, considerando che l’assenza di uova non poteva permettere un formato più lungo, mentre il colore di tale impasto risultava di una tonalità marroncino scuro, così da poter essere chiamato con l’appellativo di “gnoccacci neri”.
Di norma veniva consumato con il sugo dei fagioli o in alternativa con un condimento di pomodoro, un battuto di alici, noci e pecorino utilizzato anche ai giorni nostri da diversi locali della zona come la tradizione vuole.
Le caratteristiche nutrizionali sono davvero molteplici vista la quantità di fibre, minerali, vitamine, proteine ed amidi presenti, così da far riscoprire questo alimento alle esigenze di un mercato sempre più attento ai valori nutrizionali, importanti per il benessere dell’individuo.
Una pietanza che caratterizza un territorio
Gli gnocchi di tritello di Valmontone sono una pietanza che caratterizza questo territorio e la tutela di questo prodotto agroalimentare è un bel punto di partenza per quel giusto riconoscimento che, a parer nostro, dovrebbe avere l’enogastronomia locale.
Vista la posizione geografica della città, vista la vocazione al turismo di massa con la presenza del Valmontone Outlet e del parco divertimenti, questo posto potrebbe diventare catalizzatore di un triangolo importante come i Castelli Romani, i Monti Prenestini e i Monti Lepini.
