Mercosur: c’è l’accordo che “influenzerà le basi della vita europea delle prossime generazioni”

Il Presidente del Brasile, Bolsonaro

Dopo 20 anni di trattative ieri è stato firmato l’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e i paesi del Mercosur. Un accordo “non esente da critiche” secondo El Paìs e osteggiato dalla più grande organizzazione agricola europea. “Una bellissima notizia per molte ragioni” secondo Confindustria per l’Europa. “Allarme a tavola” per la Coldiretti. Centinaio aveva detto: “Massima contrarietà”

Nel quasi silenzio generale dei media italiani, ieri è stato siglato l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur, cioè Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. L’accordo riguarda i dazi e il libero scambio di merci e prodotti alimentari. È ancora presto per dire se si tratta di una buona o di una cattiva notizia per il nostro settore alimentare. Di certo c’è che non è stato scritto molto fino ad ora in Italia intorno a questo accordo di cui invece si può leggere in modo più critico sulle pagine internazionali de El Paìs. Secondo quanto riporta il quotidiano spagnolo “l’accordo firmato, senza dubbio, non è esente da critiche. Più di 340 organizzazioni sociali, circa settanta eurodeputati e le principali entità agricole si sono rivolti alla Commissione Europea affinché fermi l’accordo“.

Secondo una dichiarazione della confederazione agricola Copa Cogeca, riportata da El Paìs, l’unione delle due più grandi organizzazioni agricole europee, “le decisioni che si prendono ora sul commercio influenzeranno le fondamenta della vita europea delle prossime generazioni, specialmente in un momento in cui il settore agricolo sta cercando di assicurare il suo rinnovo generazionale“. Prima di essere operativo l’accordo dovrà avere l’ok degli Stati membri e del Parlamento europeo.

I due fronti: la Francia capeggia gli scettici, Spagna e Germania i favorevoli

L’accordo non è visto di buon occhio dalla Francia, dall’Irlanda, dal Blegio e dalla Polonia mentre la Spagna in primis ha dato impulso alla firma, poi spalleggiata (scrive El Paìs) da Germania, Olanda, Portogallo, Svezia, Repubblica Ceca e Lituania. In particolare questo gruppo di paesi avrebbe scritto una lettera in cui si afferma: “Siamo a un bivio. La UE non può cedere il passo a argomenti populisti e protezionisti sulle politiche commerciali“. L’accordo con i paesi del Mercosur riguarda nel complesso 780 milioni di consumatori, elimina i dazi in settori chiave e riguarda anche l’industria. È ancora El Paìs che riporta una dichiarazione del Commissario all’Agricoltura Phil Hogan che lascia pensare: “L’accordo – afferma il commissario – presenta sfide per gli agricoltori europei e la Commissione è pronta per aiutarli a superarle“.

La Coldiretti: “Allarme a tavola. Accordo intempestivo”

In Italia le reazioni sono state diverse e la Coldiretti ha parlato espressamente di “allarme a tavola per l’accordo coi Paesi Mercosur” senza però trovare una grande eco. In una nota ieri la Coldiretti ha infatti affermato: “E’ allarme sicurezza a tavola con l’accordo tra l’Unione Europea ed i Paesi del mercato comune dell’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay (Mercosur) su alcuni dei quali gravano pesanti accuse per i pesanti rischi alimentari e per lo per sfruttamento del lavoro minorile per prodotti che arrivano anche in Italia secondo il Dipartimento del lavoro Usa“.

Dopo il più grande scandalo mondiale sulla carne avariata che ha coinvolto il Brasile – ha proseguito la Coldiretti nella nota – a preoccupare è il via libera all’ingresso nei confini europei di un contingente agevolato di carne bovina ma anche un quantitativo rilevante di pollame con gravi preoccupazioni per l’aspetto sanitario. Vale la pena ricordare che il manzo refrigerato e il pollame dal Brasile si sono classificati, per i casi di  Escherichia Coli-Shigatoxin, nella top ten dei cibi più pericolosi per il numero di allarmi alimentari che hanno fatto scattare in Italia nel 2018 secondo le elaborazioni Coldiretti su dati RASSF”.

In Brasile dall’inizio dell’anno – aggiunge la Coldiretti – sono stati approvati ulteriori 211 pesticidi molti dei quali sono vietati in Europa. Ma i Paesi del Mercosur – continua la Coldiretti – hanno chiesto concessioni nel settore dello zucchero che potrebbero aumentare le difficoltà della produzione comunitaria e lo stesso discorso vale per il riso e per gli agrumi per i quali si temono problemi fitosanitari dai prodotti provenienti dagli stati sudamericani contaminati da Black-spot o Macchia nera, una malattia non presente in Europa dove rischia così di diffondersi con effetti disastrosi.  Peraltro nel negoziato – denuncia la Coldiretti – è tutelato meno del 10% delle specialità Made in Italy con un via libera di fatto ai prodotti del Made in Italy taroccato particolarmente fiorente su quei mercati“.

Prandini: “Non fare del settore agricolo merce di scambio degli accordi internazionali”

E’ necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti  in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “il settore agricolo non deve diventare merce di scambio degli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto sul piano economico, occupazionale e ambientale sui territori”.

Il Ministro Centinaio aveva annunciato “massima contrarietà”

Se le voci sull’accordo raggiunto tra l’Ue e i Paesi del Mercosur fossero confermate, come Ministro dell’Agricoltura non sono assolutamente soddisfatto e sono profondamente preoccupato per le ripercussioni negative che potrà avere qualora fossero confermate le aperture al Mercosur verso le nostre produzioni sensibili quali riso, sul quale non è possibile accettare continue concessioni, e carne di pollame. Opporremo la massima contrarietà in tutte le sedi competenti. Gia’ da ora posso dire chiaramente che non permetteremo che vengano penalizzati i nostri agricoltori e le nostre filiere. Non siamo contro gli accordi commerciali internazionali, ma siamo contrari a quelli che non tutelano le nostre produzioni che seguono standard e percorsi di qualità ben diversi da quelli di altri Paesi Extra Ue. Peraltro siamo anche molto perplessi sulla parte che riguarda i possibili vantaggi offensivi per le nostre esportazioni di olio di oliva, pasta e formaggi sui quali continueremo a chiedere le più ampie garanzie, compreso il totale riconoscimento e tutela dei nostri prodotti DOP e IGP. Vigileremo da subito, va bene aprire ai mercati ma servono innanzitutto regole comuni certe e rispettate da tutti”. E’ quanto ha dichiarato il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Sen. Gian Marco Centinaio prima che l’UE firmasse l’accordo.

Il fronte opposto: la soddisfazione della Malmström e di Confindustria per l’Europa

In Italia c’è anche il fronte opposto alla Coldiretti che saluta l’accordo con un sorriso. Da quanto si legge su Il Sole 24 Ore lo stesso Hogan ha dichiarato che con l’accordo “357 indicazioni geografiche alimentari saranno protette dal rischio di imitazione e contraffazione nei quattro Paesi del Mercosur“.

Completamente diversa dalla lettura della Coldiretti è inoltre quella della Commissaria europea Malmström: “L’intesa – ha sottolineato Malmström in una dichiarazione riportata da Il Sole 24 Orefissa standard elevati sull’ambiente e sui diritti dei lavoratori, oltre a ribadire gli impegni sullo sviluppo sostenibile che abbiamo già preso con gli Accordi di Parigi“. Felice anche Confindustria per l’Europa: “La chiusura dell’accordo di libero scambio tra Unione europea e Paesi del Mercosur- afferma, in una nota, la vice presidente Lisa Ferrarini – è una bellissima notizia per molte ragioni». Da registrare, infine, che Federvini ha fatto sapere che “il vino è fuori dallo scambio di offerte”.